Prestito ipotecario: cos’è? come funziona?

Prestito ipotecario
Prestito ipotecario: cos’è? come funziona?

Oggi parliamo di prestito ipotecario, una forma di finanziamento da non confondere con il prestito ipotecario vitalizio e che prevede l’iscrizione di un’ipoteca di un bene considerevole come forma di garanzia per l’ottenimento di somme molto elevate. Ecco tutto quello che devi sapere.

Che cos’è il prestito ipotecario?

Il prestito ipotecario è una soluzione che consente di ottenere una precisa somma attraverso la garanzia di un immobile o di un bene di valore sul quale, per l’appunto, viene iscritta un’ipoteca proprio come avviene per il mutuo casa. 

Il bene ipotecato deve essere di unica proprietà di chi richiede il prestito. In caso di comproprietà sarà necessaria l’autorizzazione di tutti i possedenti delle quote. 

Questa opzione è solitamente consigliata a chi non ha una busta paga, l’elemento essenziale di garanzia per gli istituti di credito quando concedono un prestito. Ma non solo. Come vedremo il questo finanziamento può essere richiesto anche da chi, superata una certa soglia di età verrebbe automaticamente estromesso da altre forme di prestito.

Cosa sapere prima di richiedere un prestito

Non tutti gli istituti sono soliti concedere questa forma di prestito. Pertanto la prima cosa da fare per richiedere un finanziamento ipotecario è quella di rivolgersi ad istituti che sicuramente accetteranno tale transazione. L’importo ottenibile, differentemente dai prestiti standard, può essere anche molto elevato in relazione al reale valore del bene dato in garanzia. 

La durata del rimborso, dunque, potrà essere anche maggiore di dieci anni, tempo standard dei piani di ammortamento di altre formule come il finanziamento con cessione del quinto. Diciamo che per i prestiti ipotecari la durata è variabile e non fissa; dipende dal valore del bene, come per l’ammontare della rata e della somma massima richiedibile. 

Infine la rata questa non deve mai superare un terzo delle entrate mensili per consentire al debitore di poter assolvere il suo debito senza andare in crisi di liquidità.

Come si richiede il prestito ipotecario?

Per richiedere il prestito occorre presentare i seguenti documenti:

  • un certificato di residenza,
  • un documento di identità in corso di validità,
  • un codice fiscale,
  • una busta paga o l’ultima dichiarazione IRPEF per testimoniare la situazione reddituale di chi fa richiesta di prestito. 

Tuttavia a questi documenti di base si aggiungeranno quelli di certificazione di proprietà dell’immobile e o del bene sul quale si iscriverà l’ipoteca. Per presentare la richiesta del prestito ipotecario servirà il documento di un notaio, essenziale per procedere all’iscrizione dell’ipoteca.

Perché sceglierlo

Il prestito ipotecario è l’unica via praticabile in assenza di busta paga e di garante, ovvero delle garanzie richieste per accedere a qualsiasi forma di credito. Si tratta di una soluzione praticabile da chi è in possesso di beni considerevoli e per somme che difficilmente verrebbero erogate attraverso altri tipi di prestito. 

Ovviamente prima di farne richiesta bisogna avere la certezza di poter restituire la somma ricevuta in prestito; in caso di insolvenza, il soggetto verrà segnalato come cattivo pagatore e il bene ipotecato verrà pignorato dalla banca così come previsto dal contratto.

La differenza con il prestito vitalizio ipotecario

Il prestito ipotecario non è da confondere con il prestito vitalizio ipotecario, una formula riservata agli over 60 ed in possesso di un immobile che, in virtù della loro età anagrafica sono automaticamente esclusi da altre forme di prestito. 

In questo caso il richiedente iscriverà ugualmente il bene in un’ipoteca ma ne manterrà il possesso e l’uso. L’importo varia in base all’età del richiedente e al valore dell’immobile e non può superare i 350 mila euro. 

A differenza del prestito ipotecario vero e proprio, tuttavia, non è previsto un rimborso per la quota capitale. Piuttosto viene predisposto il piano di rientro per la restituzione degli interessi e delle spese. 

Pertanto alla morte del titolare del finanziamento saranno gli eredi a decidere se restituire quanto dovuto alla banca in un’unica soluzione oppure lasciare andare l’immobile. Con i proventi della vendita gli eredi possono saldare la banca e, in caso di eccedenza, incassare quanto spettante.