Obesità e crisi economica, i retroscena di una relazione pericolosa » Finanziamenti Prestiti on line

Gli effetti negativi che la crisi economica ha riversato sulla quotidianità di milioni e milioni di persone sono noti ai più, e tutt’ora presenti sulle prime pagine dei giornali: aumento della disoccupazione, suicidi, povertà diffusa, mancanza di fiducia e di speranze per il futuro, e via dicendo.
Ci sono però altri “effetti collaterali” ad opera della crisi di cui non si sente parlare molto sui giornali o in televisione, e che pure sono sotto gli occhi di tutti. Uno di questi è l’obesità, un killer subdolo e silenzioso che ogni anno uccide milioni di persone a causa delle gravi complicazioni di cui può farsi portatrice.
La relazione esistente tra obesità e crisi economica diventa particolarmente chiara nel momento i cui si vanno ad analizzare le statistiche relative alla diffusione della patologia nel mondo: a contare il maggior numero di persone affette da obesità o sovrappeso sono le periferie delle grandi aree metropolitane dei paesi industrializzati o in via di sviluppo, ovvero quelle zone in cui le persone che non riescono a tenere il passo con i ritmi di consumo propri dei grandi centri urbani cercano di contenere la spesa alimentare mensile acquistando cibi a basso costo che, però, presentano percentuali più elevate di zuccheri, sali e grassi rispetto ai loro omonimi di marca, spesso più costosi. A pagare il conto più salato di questo stravolgimento delle abitudini alimentari su scala mondiale sono soprattutto i bambini: il numero dei piccoli pazienti con problemi di obesità è in aumento costante in tutto il mondo, aspetto che non può che destare enormi preoccupazioni per il futuro stato di salute delle prossime generazioni di adulti. Per rallentare la crescita di questo fenomeno sarebbe di fondamentale importanza intervenire il prima possibile sui bambini attraverso campagne di prevenzione contro l’obesità e il sovrappeso che promuovano uno stile di vita sano, quindi un maggior consumo di frutta e verdura e più attività sportiva, evitando accuratamente qualsiasi tipologia di cibo-spazzatura e prolungata sedentarietà stimolata dalla fruizione di apparecchi quali videogiochi, computer e televisione.

Associare uno stile di vita salutare ad una più ampia disponibilità economica è una delle falsità più comuni che esistano in circolazione e può essere considerato alla stregua di un vero e proprio atto discriminatorio verso le persone con minori possibilità economiche.

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