Il governo porrà la fiducia sul decreto sul fisco municipale, all’esame della Camera da martedì. E’ quanto emerso dalla riunione della Conferenza dei capigruppo, alla quale hanno partecipato anche il ministro per le Riforme Umberto Bossi e quello per la Semplificazione Roberto Calderoli. Il federalismo “è fatto per unire non per dividere”, ha detto il ministro per la Semplificazione, illustrando alla Camera il decreto di attuazione del federalismo che riguarda i comuni. La riforma federalista, ha sottolineato, “è destinata a durare negli anni ben al di là delle contingenze politiche”. Per questo il Governo “ha inteso assicurare nell’esercizio della delega un continuo dialogo con le autonomie e con tutte le forze politiche accogliendo nei limiti del possibile richieste, suggerimenti, correzioni”.
A meno di un mese dallo stop in bicamerale e da parte del Quirinale il decreto attuativo sul fisco comunale in settimana dovrebbe, infatti, diventare legge. Si tratta di un tassello fondamentale della riforma. Il primo che andrà a toccare alle fondamenta l’impianto fiscale dei territori. E avrà come risultato, secondo il premier Silvio Berlusconi, una minore evasione fiscale con ”dichiarazioni dei redditi più congrue”. Non è d’accordo l’opposizione che da tempo chiede dati più concreti sull’impatto e i costi delle nuove norme che, paventa, potrebbero ”spaccare il Paese” e far aumentare le tasse.
Una volta avuto l’ok di Montecitorio, il testo sui comuni dovrebbe avere il via libera definitivo probabilmente già nel Consiglio dei ministri in calendario giovedì prossimo per poi passare all’emanazione da parte del Quirinale. Incassato l’ok su questo testo, la Lega pensa già al prossimo decreto, quello sul fisco regionale in esame in commissione bicamerale. Giovedì inizierà l’esame del provvedimento. La commissione dovrebbe approvarlo entro l’11 marzo ma non eà escluso che venga chiesta una proroga, opzione possibile in base alla legge delega. Non sono previste al momento modifiche nella composizione della commissione, nonostante Pdl e Lega l’abbiano più volte messa in discussione e il gruppo di Iniziativa Responsabile chieda di avere una rappresentanza nell’organismo presieduto da La Loggia. Se nulla dovesse cambiare non è da escludersi un nuovo pareggio così come quello sul quale si fermò il fisco municipale.