In periodi di crisi, ci sono aziende ottuse che tagliano in maniera indiscriminata e aziende che fanno invece una scelta “di qualità”, aiutando le proprie risorse a lavorare con più profitto e aumentando in tal modo la competitività dell’azienda stessa. Una buona strada per raggiungere questi risultati è quello di investire nella formazione del personale, un’ottima soluzione se si vogliono apportare delle innovazioni strutturali e gestionali o se si desidera aumentare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, fidelizzare i lavoratori e metterli nella condizione di lavorare meglio e con maggiori risultati. La formazione del personale può riguardare qualsiasi area aziendale: aree amministrative (con corsi in economia aziendale), aree HR (con corsi in gestione delle risorse umane), aree finanziarie (con master finanza di vario genere, dai master controllo di gestione a quelli in finanza aziendale) o giuridiche (master giurista d’impresa, per avvocati d’affari etc.). Per una formazione del personale efficace, c’è però bisogno di scegliere una Business School di alto profilo e che soddisfi determinati criteri. Tra le misure di giudizio e di scelta di un possibile partner nella formazione professionale c’è anche la valutazione del grado di intervento e supporto all’impresa nella ricerca delle Fonti di Finanziamento migliori. Per il finanziamento dei propri percorsi formativi specifici, l’azienda può scegliere o di sovvenzionarsi di tasca propria oppure di utilizzare uno dei Fondi Interprofessionali. Questi ultimi mettono a disposizione, attraverso il conto sistema ed il conto formazione e previa adesione al Fondo prescelto, dei budget da utilizzare per la qualificazione e la riqualificazione del personale. La strada da intraprendere per la richiesta di questi voucher formativi varia in base al Fondo prescelto. Alcuni mettono a disposizione piccoli importi per singoli interventi formativi. Altri, invece, prevedono la presentazione di progetti complessi che coinvolgano l’intera azienda e contemplano l’elargizione di una parte di denaro per coprire i costi dell’intervento a fondo perduto ed una parte da restituire a tasso agevolato. In questi casi è importante il ruolo che svolge l’ente di formazione, in quanto, oltre ad erogare il servizio, deve essere in grado, come dicevamo, anche di supportare le imprese offrendo uno specifico servizio consulenziale nella ricerca della Fonti di Finanziamento migliori.
Un segnale di serietà è se questo servizio viene offerto alle imprese e se ben dettagliato all’interno del proprio sito – in particolare con informazioni in merito ai bandi attivi su tutti i Fondi Interprofessionali, nonché di tutte le Amministrazioni e gli Enti Pubblici dello Stato Italiano e del Fondo Sociale Europeo (FSE) in materia di Progetti di Ricerca e Sviluppo, Formazione finanziata e finanziamenti alle aziende – con opportuna indicazione di tutti i servizi svolti, esempio:
- analisi e scouting delle Fonti di Finanziamento in relazione alle esigenze delle aziende;
- progettazione, collazionamento documentale e presentazione del progetto formativo all’Ente erogatore, in risposta a Bando o Conto Formazione;
- project management del/i piano/i formativo/i finanziato/i (dalla gestione amministrativa ed economica del piano alla rendicontazione dello stesso);
- gestione relazioni con l’Ente Erogatore e le Parti sindacali;
- gestione eventuali piattaforme informatiche per il monitoraggio dei piani formativi finanziati;
- ecc.
Inutile dire che sono pochissime le Business School che presentano sul proprio sito web informazioni analitiche ed aggiornate sui bandi e sui servizi a sostegno delle imprese nelle azioni di ricerca e gestione delle fonti di finanziamento. Quando queste informazioni esistono e presentano un alto grado di trasparenza e dettaglio è segnale di professionalità e di affidabilità, in quanto è più probabile che vi sia la presenza di un team di consulenti esperti costantemente tesi a garantire l’aggiornamento dei contenuti in materia.
