Banche giapponesi in Italia: ce ne sono?

Esistono banche giapponesi in Italia? Negli ultimi venti anni sempre più banche giapponesi hanno aperto filiali in Italia. A Milano, ad esempio, già nel 1989 è stata inaugurata una sede della Sanwa Bank, allora la quinta banca del mondo, che contava oltre 311 miliardi di dollari di depositi.

Anche la Dai Ichi Kangyo, una delle più grandi banche a livello mondiale per giro di affari, ha alcune filiali nel nostro Paese. A partire dalla fine degli anni Ottanta e per tutti gli anni Novanta è proseguita l’espansione delle banche giapponesi sul suolo italiano.

Gli investimenti giapponesi nel nostro territorio sono avvenuti soprattutto a lungo termine: infatti coloro che hanno investito e creduto nelle potenzialità di espansione delle banche giapponesi sul nostro territorio lo hanno fatto pensando al futuro, basandosi sulle opportunità di crescita ed espansione nel nostro Paese.

In Italia tuttavia la presenza di banche estere non è così accentuata da rappresentare un numero particolarmente alto. Gli investimenti effettuati nel corso degli anni in Italia dai banchieri giapponesi si sono basati soprattutto su una strategia mirata al finanziamento ai grandi gruppi pubblici e privati e al mercato interbancario.

Il sistema bancario giapponese, così diverso e all’avanguardia rispetto a quello italiano, permette al cliente di muoversi più agevolmente nell’ambito delle operazioni da effettuare, riducendo quasi del tutto, se non eliminando, l’aspetto legato alla  burocrazia. Tutti gli ATM giapponesi, ad esempio, permettono un più facile accesso al denaro tramite innovativi sistemi tecnologici di bancomat che dimezzano i tempi e tagliano i costi di gestione delle carte per il cliente.

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