Crisi economica? Stando ai prestiti bancari è ancora molto forte

La quantità di prestiti bancari contratti è sempre stato un indicatore di salute finanziaria utile a capire in che fase di una regressione ci si trova. Nel caso della crisi attuale, le notizie non sono buonissime e a darne l’annuncio è il capo economista del Centro studi e Ricerche ABI, Gianfranco Torriero, all’atto della presentazione del nuovo rapporto.

In pratica, «stiamo tornando quasi sui livelli pre-crisi», con prestiti contratti da famiglie e imprese non finanziarie in costante aumento, a ritmi che non si vedevano dal gennaio 2009. I mutui a ottobre sono pari a 1.449 miliardi di Euro, con un tendenziale, il 3,7% in più, che non si registrava da 21 mesi.

Però a crescere sono anche le sofferenze bancarie, ovvero le situazioni prossime all’insolvenza, specie, qelle legate a difficoltà dell’economia. Il bollettino Abi ci riporta il dato lordo pari a 72,9 miliardi in più rispetto ad agosto e 18 miliardi in più rispetto a settembre 2009; la crescita delle sofferenze sta rallentando, ma su base annua siamo al -32,6%, non proprio incoraggiante se consideriamo anche che costituiscono il 4% degli impieghi. Ancor più impressionante il dato sulle sofferenze nette rapportate a capitale e riserve: 11,78% (a settembre 2009 era 10,93%).

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